obbligazioni

Credit Outlook 2017
I titoli obbligazionari corporate americani risultano essere sicuramente i favoriti sul mercato nonostante le decisioni politiche del neo-eletto presidente Trump potrebbero portare a cambiamenti di scenario. In Europa l’interesse resterá focalizzato sui titoli ad alto rendimento almeno per la prima metá di questo anno, vista la decisione della BCE di

Arabia Saudita: Il bond garantito dall’oro nero
Nel mese di ottobre l’Arabia Saudita si rivela protagonista non solo del mercato petrolifero, ma anche di quello obbligazionario. Il 19 ottobre, infatti, Riyadh si è finanziata per la prima volta sul mercato internazionale, con un emissione di bond da record. Con un volume di ordini pari a 67 miliardi

AAA Obbligazioni Cercansi
Giovedì scorso i mercati sono rimasti sorpresi dalla decisione della Banca Centrale Europea di lasciare invariati i tassi e di mantenere inalterato il programma di acquisti mensili di titoli di Stato e corporate a 80 miliardi al mese. Allo stesso tempo Francoforte ha rivisto leggermente al rialzo le previsioni del

Brexit: la tempesta perfetta?
In pochi se lo aspettavano ma la Brexit è ora realtà. Venerdì il FTSE MIB ha chiuso a -12,5% bruciando ben 60 miliardi di Euro di investimenti, performance peggiore a quella dell’11 settembre e dell’annuncio Lehman. A mercati chiusi possiamo individuare due importanti aspetti che gli investitori dovranno considerare nelle

Obbligazioni europee ad alto rendimento: Perché averle in portafoglio
In questo particolare momento dei mercati obbligazionari in cui i titoli governativi non generano più rendimenti interessanti, una sempre maggiore attenzione da parte degli investitori si è trasferita sul comparto delle obbligazioni ad alto rendimento. Dalla quasi non esistenza a metà anni ’90, questo comparto è cresciuto fino a raggiungere

Fondi multi-asset: analisi (deludente) delle performance
Con le obbligazioni sovrane che non generano più rendimenti interessanti e in molti casi addirittura restituiscono un rendimento negativo, l’investitore è spinto – anche non consapevolmente – ad alzare l’asticella del rischio. L’industria dei fondi ha velocemente soddisfatto questo tipo di domanda e da un paio di anni ha scommesso