FED

Il Governatore della FED alla prova del(la) 10-2
Ancora una volta il presidente D. Trump rompe con la tradizione: è la prima volta, nell’intervallo temporale degli ultimi quarant’anni, che non viene rinnovato il secondo mandato al presidente della Federal Reserve e che non viene scelto un economista. Il neo-chairman Jerome H. Powell ha infatti un profilo un po’

USA, il mercato è calmo…in attesa di Trump
Dalle elezioni di novembre, negli Stati Uniti si è aperta una fase nuova e diversa, che ha sorpreso i più e imposto di rivalutare le previsioni per il futuro del Paese. Trump alla Casa Bianca – come ha dimostrato il primo mese di servizio – ha mostrato al momento un

Credit Outlook 2017
I titoli obbligazionari corporate americani risultano essere sicuramente i favoriti sul mercato nonostante le decisioni politiche del neo-eletto presidente Trump potrebbero portare a cambiamenti di scenario. In Europa l’interesse resterá focalizzato sui titoli ad alto rendimento almeno per la prima metá di questo anno, vista la decisione della BCE di

Il 2016 sul mercato finanziario: il fantasma del passato, del presente e del futuro.
Il 2016 sui mercati finanziari verrà ricordato come l’anno dei record. L’anno dove gli eventi politici, economici e sociali più importanti della recente storia moderna si sono concentrati in pochissimi mesi e hanno guidato – non senza sorprese – l’andamento dei mercati finanziari globali. Il fantasma del passato del Vecchio

La FED alza i tassi ma non allarma i mercati
Dopo la BCE, settimana scorsa è stato il turno della FED. A conclusione del meeting di martedì e mercoledì è stato annunciato il rialzo dei tassi di riferimento dello 0,25% al livello di 0,50-0,75%, aumento ampiamente atteso dai mercati che ne assegnavano una probabilità del 100%. Tuttavia la reazione delle

Paesi Emergenti, il valore nascosto dei bond
Nel corso del 2016 le obbligazioni corporate dei Paesi Emergenti hanno permesso agli investitori di produrre una solida performance: da inizio anno il ritorno si attesta intorno ad un +12%, con le investment grade che hanno fatto registrare un +9% e le High Yield un impressionante +15%. In questo articolo

Guerra e Pace (valutaria)
A Novembre 2015, quando l’euro scambiava in media a 1.07 contro il dollaro, la valuta del vecchio continente si era deprezzata del 15% rispetto all’anno precedente e del 25% rispetto ai massimi del 2014. In quel periodo le diverse banche di investimento si affrettavano a rivedere al ribasso i propri