Nei primi giorni di ottobre, la Bce ha presentato alla comunità finanziaria e sottoposto a consultazione pubblica il progetto di addendum alle linee guida sui crediti deteriorati (NPLs).

La pubblicazione dell’addendum ha innescato un movimento negativo sul mercato delle banche europee: in particolare l’industria bancaria italiana è stata la più penalizzata per effetto dell’elevato livello di NPL generato dall’economia nazionale che potrebbe generare la necessità di ulteriori svalutazioni dei portafogli crediti e costringere gli istituti a ripianare le perdite con una gestione attiva del patrimonio (aumento di capitale, vendita assets) in caso di livelli CET1 ratios inferiori a quelli richiesti dal regulator.

Se da un lato la Vigilanza BCE precisa come le linee guida non siano vincolanti dall’altro evidenzia come gli istituti di credito dovranno motivare qualsiasi scostamento rispetto alla nuova ‘guidance’ della stessa banca centrale.

Senza addentrarci nell’analisi delle problematiche sollevate dal Parlamento e dal Consiglio Europeo riguardanti la legittimità della BCE di applicare tali linee guida, é opportuno analizzare maggiormente la regolamentazione attualmente in essere e quella futura. Le linee guida attualmente in discussione prevedono come i nuovi crediti deteriorati generati dal 2018 (classificati come deteriorati successivamente al 1° gennaio 2018 indipendentemente dalla data di inizio del credito) debbano essere integralmente coperti mediante accantonamenti nell’arco di due anni se privi di garanzia o  sette anni se muniti di garanzia.

Fino ad oggi le banche europee valutavano i propri crediti applicando un principio definito della “perdita avvenuta” (previsto dal principio contabile internazionale IAS 39) andando ad accantonare solamente l’ammontare nominale di cui vi sia prova di deterioramento. Tale principio prevedeva la rilevazione di perdite solamente già avvenute e poteva portare a valutazioni eccessivamente ottimistiche sulla qualità delle esposizione creditizie da parte dell’istituto creditizio creando quindi uno scenario a livello europeo potenzialmente disomogeneo poichè basato sulle politiche di accantonamento più o meno aggressive di ogni istituto.

Allo stesso tempo a partire dal 2018 verrà introdotto il nuovo principio contabile IFRS 9 che prevede la rappresentazione a bilancio non più solamente della “perdita avvenuta” ma anche della “perdita attesa”. L’istituo creditizio andrà quindi a contabilizzare immediatamente non solo le perdite avvenute ma anche le perdite potenziali previste nei successivi dodici mesi e nel caso in cui il credito si deteriori in modo significativo si dovranno contabilizzare le perdite attese relative alla sua intera vita.

La BCE con le nuove linee guida, andrebbe a strutturare un meccanismo di accantonamento totalmente automatico e non più basato sulle conoscenze dell’istituto sullo stato del credito e sulla capacità dell’istituto stesso o di società esterne di recuperare tale esposizione.

L’applicazione meccanica di tali norme comporterebbe da un lato maggiori svalutazioni (impatto a conto economico) e dall’altro maggiori oneri patrimoniali (impatto a stato patrimoniale): effetto collaterale sarà inoltre un consistente aumento delle cessioni di pacchetti di NPLs e di cartolarizzazioni. Tutto questo metterà una pressione al ribasso sui prezzi dei crediti deteriorati con i compratori in situazione di forza assoluta nel processo di price discovery. Gli investitori in questa particolare asset class, scontando un rendimento del loro investimento a doppia cifra, offrono sempre prezzi inferiori rispetto al valore dei crediti iscritti a bilancio: gli effetti non possono che essere negativi per gli istituti di credito (di fatto obbligati a vendere dalla Vigilanza). Per il mercato italiano, caratterizzato da un secondario poco sviluppato e con tempi delle procedure di recupero tra i più alti in Europa, gli effetti negativi sono maggiori.

È notizia di venerdì che il Parlamento Europeo sia al lavoro proprio sul tema delle cessioni ed in particolare secondo l’ultima bozza sul nuovo regolamento di capitale firmata dal tedesco Peter Simon, potrebbero essere escluse le vendite eccezionali di crediti deteriorati dal calcolo del parametro Lgd (Loss Given Default), ovvero la percentuale di perdita che la banca sarebbe costretta a sopportare in caso di fallimento del debitore. In sostanza, verrebbero sterilizzati gli effetti contabili delle cessioni in blocco delle sofferenze.

Perché la BCE spinge per una soluzione che appare andare contro la stabilità del sistema finanziario? La risposta non è facile… inutile cercarla nel mondo dei crediti deteriorati. Affrontiamo, dunque, il problema da un altro punto di vista. Alziamo lo sguardo dalle problematiche di breve periodo: la Banca Centrale come “strumento” per completare il processo politico/economico europeo. Un sistema bancario dell’Eurozona unito e un debito pubblico europeo sono – a nostro avviso – gli obiettivi principali dell’addendum della Vigilanza. Non va dimenticato come le banche siano, nel bene o nel male, il motore del sistema economico della moderna società di capitali; questo vale ancora di più per il sistema banco-centrico del Vecchio Continente. Un processo di unificazione sociale/politico/economico non può prescindere dall’unificazione del settore finanziario. Solo attraverso una costruzione di un level playing field nel mondo bancario dell’Eurozona è possibile raggiungere questo primo importante passo. La richiesta della Vigilanza della BCE va letta in questa chiave: portare i livelli di esposizione verso il credito deteriorato ad uno standard comune significa poter finalizzare il famoso progetto della garanzia dei depositi a livello europeo, la prima vera condivisione del rischio tra gli Stati membri.

Il fine giustifica i mezzi? No, l’Unione non si fa solo con i numeri. Le particolarità dei singoli Stati per quanto concerne il modello di finanziamento all’economia hanno creato nel tempo strutture di bilancio bancario profondamente diverse all’interno dell’area unita. A causa dell’ultima crisi finanziaria e dello stato dell’evoluzione del sistema finanziario (mercato dei capitali non maturo a finanziare economia), diversi istituti bancari hanno subito più di altri l’accumulo di crediti deteriorati. La standardizzazione quantitativa proposta dalla BCE produrrebbe nel breve uno shock per l’economia di quei Paesi che storicamente poggiano lo sviluppo della Società sul finanziamento bancario: i mezzi utilizzati andrebbero quindi a mettere a repentaglio il fine.  Non va tuttavia dimenticato come diverse crisi bancarie durante il corso della storia sono scoppiate a causa dell’accumulo di NPLs. Nel recente passato il deterioramento della posizione creditizia non é stato sufficientemente analizzato e non sono stati gestiti in modo efficiente le posizioni più critiche: la velocità di svalutazione dei crediti costringerà le banche a creare unità di lavoro specializzate nella gestione degli NPLs e identificare/gestire le società in difficoltà ancora prima che il credito sia dichiarato in sofferenza.

In conclusione possiamo affermare come le nuove regole sulla svalutazione dei crediti deteriorati proposte dalla Vigilanza della BCE rispondono all’esigenza di uniformare quanto prima i bilanci bancari all’interno dell’Eurozona, tuttavia l’approccio quantitativo proposto non convince e rischia di ampliare il gap di velocità di crescita dell’economia all’interno dell’Eurozona producendo di riflesso degli impatti negativi a livello politico. La gestione one size fits all – proposta dalla Vigilanza BCE – non appare quindi applicabile, tantomeno coerente con l’obiettivo di stabilizzazione del sistema finanziario presente nello Statuto della stessa banca centrale. Allo stesso tempo la problematica va affrontata con metodo: lo sviluppo di un moderno mercato dei capitali (agevolazioni fiscali per aziende) che possa affiancare il sistema bancario nel processo di finanziamento all’economia reale, unito ad una applicazione rigorosa dei nuovi principi contabili IFRS9 appaiono le risposte più efficienti ed efficaci per ottenere quel piccolo famoso primo passo…

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