Con le obbligazioni sovrane che non generano più rendimenti interessanti e in molti casi addirittura restituiscono un rendimento negativo, l’investitore è spinto – anche non consapevolmente – ad alzare l’asticella del rischio. L’industria dei fondi ha velocemente soddisfatto questo tipo di domanda e da un paio di anni ha scommesso sui prodotti multi-asset: si tratta di comparti che permettono di investire, attraverso un unico strumento, in titoli azionari, obbligazioni, valute, partecipazioni immobiliari, posizioni in materie prime e derivati, con l’obiettivo di diversificare il rischio ampliando le fonti di rendimento.
L’ampia flessibilità di investimento rilasciata al gestore in questi tipi di fondo si riflette in una maggiore possibilità di generare alpha (extra rendimento): da qui nasce il successo di questi prodotti che, evidentemente, ben si inseriscono in un ambiente finanziario caratterizzato da rendimenti negativi dove le promesse di generosi ritorni sul capitale unite ad una bassa volatilità sono decisamente più attraenti rispetto alla cedola (zero virgola) offerta dai titoli di Stato. Per i gestori -tutti- e anche per gli investitori -pochi- Alpha e Beta non rappresentano semplicemente le prime due lettere dell’alfabeto greco, ma costituiscono due importanti indicatori finanziari. L’Alpha rappresenta la misura della variazione positiva della performance di un fondo rispetto al suo valore atteso: indica, quindi, la capacità di un gestore di produrre valore aggiunto (al contrario distruggere valore, se l’alpha è negativo) tramite scelte di stock picking o, più in generale, tramite particolari strategie di investimento. Il rendimento ottenuto non è giustificabile dall’ esposizione al rischio del mercato bensì al fatto di “aver puntato” su singoli titoli/asset class sottovalutati.
Nel caso di fondi multiasset è dunque fondamentale valutare l’abilità di un gestore a generare valore aggiunto rispetto al mercato attraverso la selezione di titoli/asset class. Per questo motivo obiettivo dei fondi multi-asset è quello di partecipare ai rialzi azionari/obbligazionari tenendo sotto controllo la volatilità: purtroppo per diversi fondi multi-asset, la crisi dei mercati della scorsa estate e il crollo di inizio anno, ha messo sotto scacco le politiche di investimento di diversi gestori. Diventa, quindi, cruciale essere in grado di individuare quei gestori focalizzati sulla “vera” generazione di alpha e non impostino le strategie di investimento verso una semplice esposizione ad alto beta (motivo per cui diversi fondi multi-asset hanno sofferto durante la volatilità dell’estate e di inizio 2016). I fondi multi-asset, alla luce della loro maggiore flessibilità di mandato, dovrebbero proprio essere favoriti da ambienti di alta volatilità perchè è in questi ambienti che si riescono a sfruttare mispricings e disallineamenti.
Nella sezione Rating e Rischio di Morningstar è possible ottenere queste informazioni:
Oltre agli indicatori standard di volatilità e performance, troviamo (se il fondo ha una storia maggiore o uguale a tre anni) il famoso indicatore Alpha. Come detto i fondi che riportano valori positivi nel tempo dell’alpha (espresso in termini percentuali) sono riusciti a battere il mercato, cioè hanno prodotto un rendimento superiore a quello atteso in base al rischio sistematico assunto.
Da un’analisi dei dati che troviamo sul sito Morningstar per la categoria fondi multi-asset collocati presso il retail italiano, emerge come nessuno di questi abbia registrato un valore positivo di Alpha (ove presente). Inoltre nessun fondo, come da tabella riepilogativa, è risucita a riportare una performance positiva da inizio anno.
Dal momento che si tratta di fondi che possono investire in diverse asset class il confronto con il “mercato” (o rischio sistematico) per valutare l’eventuale extra-rendimento risulta essere un esercizio statistico non affidabile al 100%. Lo stesso sito Morningstar produce un indicatore di mercato definito Best Fit Index (indice di mercato che ha mostrato la più alta correlazione con il fondo negli ultimi 36 mesi, ossia con il più elevato RQuadro) per rendere il più possible efficace l’inidicatore Alpha.
In conclusione i fondi Multi-asset grazie alla loro spiccata capacità di diversificazione (minore rischio) – difficilmente ottenibile con un singolo investimento – risultano essere un’alternativa valida in presenza di momenti storici caratterizzati da forte volatilità. La ricerca dovrà quindi premiare quei gestori che hanno portato un rendimento positivo minimizzando la volatilità, senza dimenticare di dare uno sguardo all’Alpha…
Dati al 16/03/2016
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